La sessantottesima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto è in programma da venerdì 27 giugno a domenica 13 luglio 2025. Opera, Musica, Danza, Teatro, Arte, Performance: Spoleto è ancora una volta la città del Festival delle arti performative più antico d’Italia. Sono attesi più di 700 artisti da 13 Paesi impegnati in oltre 60 spettacoli.
L’indirizzo artistico della direzione di Monique Veaute prosegue nel solco del dialogo interdisciplinare e la proposta compone un cartellone eterogeneo che punta a ridefinire i linguaggi dell’arte. È da un canto della terra che si irradia il 68° Festival dei Due Mondi, dalla musica di Gustav Mahler che fa capolino in maniera diretta o indiretta nella programmazione. La partitura mahleriana Das Lied von der Erde compendia una pluralità di significati del vivere nel nostro tempo, che qui trovano traccia in varie forme, nel Lied che caratterizza il ciclo raddoppiato di concerti di mezzogiorno, in quelli cameristici e sinfonici dei tanti ensemble ospiti, così come nelle creazioni di danza, di teatro e nelle arti visive. Lo sguardo attraverso gli occhi dell’arte è uno strumento per interpretare il nostro presente, lo riassumono le esperienze di nomi come William Kentridge, che firma anche il manifesto della 68° edizione, Ersan Mondtag, Robert Mappelthorpe, Clément Cogitore presenti in cartellone. Essi stessi si confrontano con forme nuove: opera, teatro musicale, dramma o concerto, sperimentando nuove connessioni, individuando nuovi punti di intersezione.

L’inaugurazione, venerdì 27 giugno al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, è con l’opera Hadrian del compositore newyorkese Rufus Wainwright e con le immagini di Robert Mapplethorpe. Si succedono le più diverse esperienze di Teatro Musicale: con The Great Yes the Great No William Kentridge crea uno spettacolo multidimensionale tra opera da camera, oratorio e teatro, Ersan Mondtag e Berliner Ensemble mettono in scena Woyzeck di Georg Büchner con musicisti dal vivo. Alessandro Baricco porta a Spoleto una versione originale di Novecento insieme a Stefano Bollani e a Enrico Rava. La violoncellista Sonia Wieder-Atherton si affida all’artista visivo e regista d’opera Clément Cogitore per dare corpo alle sue memorie.

Raddoppiano i concerti da camera: a quelli di mezzogiorno si aggiunge una fascia pomeridiana. Un ciclo dedicato al repertorio per voce e pianoforte include interpreti di livello internazionale come Sandrine Piau, Benjamin Appl, Matthew Rose, Lea Desandre, Raffaele Pe e La Lira di Orfeo. Non possono mancare i musicisti delle orchestre in residenza al Festival: l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Budapest Festival Orchestra, cui è affidata l’esecuzione della versione trascritta da Schönberg per piccola orchestra di Das Lied von der Erde di Gustav Mahler e la Sinfonia n. 5 per il concerto finale in Piazza Duomo con la direzione di Iván Fischer. Sono per la prima volta a Spoleto il Quartetto d’archi e l’Ensemble di percussioni del Teatro alla Scala. La musica occidentale incontra gli echi di una tradizione millenaria, con il debutto del cinese Amber Quartet e il concerto in Piazza Duomo della regina del sitar Anouska Shankar. Attesissimo anche il pianista giapponese rivelazione Hayato Sumino, per la prima volta in Italia. Oltre all’opera inaugurale, Rufus Wainwright è protagonista di un concerto da solista in Piazza Duomo.
La musica di Gustav Mahler guida i passi della compagnia di circo contemporaneo Circa. Nel centocinquantesimo anniversario della nascita di Maurice Ravel, il coreografo Shahar Binyamini affronta per la seconda volta nella sua carriera il celebre Bolero. Le musiche originali per il nuovo spettacolo della Sydney Dance Company guidata da Rafael Bonachela portano la firma di Bryce Dessner, leader dei The National e vincitore di un Grammy. Su Didone ed Enea di Henry Purcell si muovono i danzatori della coreografa andalusa Blanca Li, che torna al Festival dopo il successo di Le Bal de Paris. Fattoria Vittadini crea una nuova esperienza immersiva e sensoriale al Complesso Monumentale di San Nicolò.

Superare il confine – linguistico, filosofico, espressivo – senza perdere di vista la dimensione letteraria del teatro è quello che fanno anche i nostri migliori drammaturghi e attori. Luca Marinelli torna a Spoleto nella doppia veste di regista e attore per interpretare le Cosmicomiche di Italo Calvino. A trent’anni dal debutto, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi riportano in scena Edipus di Giovanni Testori. Massimo Popolizio presenta la sua nuova regia in prima assoluta interpretata da Umberto Orsini e guida gli allievi diplomati dell’Accademia Nazionale Silvio d’Amico in una collezione di testi ispirati a efferati assassini letterari. Dalla lettura del romanzo di Giovanni Grasso L’amore non lo vede nessuno parte Piero Maccarinelli, impegnato in una nuova regia concepita per gli spazi di San Simone. La compagnia #SIneNOmine presenta il nuovo spettacolo nato dal laboratorio nella Casa di Reclusione di Spoleto.

Intorno al cartellone ufficiale gli appuntamenti collaterali e gli eventi speciali fanno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica dei nostri giorni: incontri con gli artisti, premi, istallazioni d’arte e mostre. Prosegue il lavoro della Fondazione Carla Fendi, che insieme a Mahler & LeWitt Studios ospita il Centre for the Less Good Idea di Kentridge a Spoleto. Prosegue la rassegna Musica da Casa Menotti di Fondazione Monini e il premio “Una Finestra su Due Mondi”. Anche quest’anno il Festival ospita la rassegna teatrale e i laboratori organizzati dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e la rassegna di La MaMa Spoleto Open che raccoglie le esperienze dei più talentuosi attori, registi e compagnie emergenti del panorama internazionale, arricchita quest’anno di una programmazione speciale per i piccoli spettatori. Si rinnova il sodalizio con Rai Per la Sostenibilità-ESG all’interno dei progetti sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale avviati dalla Fondazione. Per tutta la durata del Festival sarà possibile visitare la mostra dedicata ai costumi del Festival negli spazi di Via Saffi e l’esposizione dedicata a William Kentridge, l’autore del manifesto della sessantottesima edizione, a Palazzo Collicola.

PROGETTI SPECIALI
In occasione dello spettacolo The Great Yes, The Great No di William Kentridge, la Fondazione Carla Fendi e i Mahler & LeWitt Studios ospitano il Centre for the Less Good Idea con una mostra e un programma di residenze (28 giugno–13 luglio). La mostra Unhappen Unhappen Unhappen – Pepper’s Ghost Dioramas (Ex-Battistero della Manna d’Oro) presenta in anteprima quattro diorami animati realizzati da Anathi Conjwa, William Kentridge, Micca Manganye e Sabine Theunissen con la tecnica Pepper’s Ghost. Fondato da Kentridge e Bronwyn Lace a Johannesburg, il Centro promuove progetti collaborativi e interdisciplinari, con particolare attenzione al supporto di giovani artisti del continente africano, incoraggiati a perseguire “l’idea meno buona”. The Centre for the Less Good Idea condivide la propria filosofia e i propri metodi in alcuni workshop ed eventi che includono un’introduzione pratica alle tecniche di Pepper’s Ghost (1° luglio, Sala Pegasus), un workshop di composizione dal vivo con archivi di film muti (2 luglio, Sala Pegasus), e conversazioni con gli artisti (29 giugno e 9 luglio, luoghi vari). Al termine del concerto finale, William Kentridge riceve il Premio Carla Fendi STEAM 2025 in riconoscimento del suo eccezionale talento creativo e del prezioso lavoro svolto in ambito sociale.
Torna Musica da Casa Menotti, la rassegna di concerti che coinvolge giovani musicisti nell’ambito delle iniziative con cui la famiglia e la Fondazione Monini confermano il supporto per il Festival. Il Premio “Una Finestra sui Due Mondi”, giunto alla sua sedicesima edizione, è assegnato ai grandi nomi e ai talenti emergenti di Spoleto68. Anche quest’anno il Festival dei Due Mondi ospita la rassegna teatrale e i laboratori internazionali organizzati dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico dal 28 giugno al 13 luglio: la XVI edizione del Progetto Accademia, dedicato alla presentazione dei migliori lavori del 2025, e la XII edizione dell’European Young Theatre. Massimo Popolizio dirige i giovani attori della Compagnia dell’Accademia in Delitti letterari da Max Aub, Simenon e Maupassant; i saggi degli allievi del I, II e III anno sono curati rispettivamente da Massimiliano Civica, Andrea Baracco e Giovanni Ortoleva. Luca De Fusco supervisiona le esercitazioni dei registi allievi Enrico Torzillo e Fabio Faliero. Il programma si arricchisce infine degli spettacoli vincitori del Premio Camilleri.
Raccoglie le migliori esperienze di attori, registi e compagnie emergenti del panorama italiano e internazionale anche la rassegna di La MaMa Spoleto Open (dal 28 giugno al 13 luglio), a cura di La MaMa Umbria International, residenza artistica, centro studi e produzione fondata nel 1990 da Ellen Stewart, già fondatrice e direttrice artistica del Teatro La MaMa E.T.C. di New York. Il programma include Accabadora di Lunella Clerchi e Caterina Campo, vincitore del bando Bottom Up, e i lavori delle due compagnie selezionate: Hòs della Compagnia UCCI UCCI e Timer della Compagnia ScenaMadre. Sul palco anche la creatività emergente coreana con Korean Rhapsody II di Byungkoo Ahn e History of Nightmares di HeeBeom Son, oltre a performance di artisti di grande interesse come i Motus con Daemon, la SBB Company con Germe, Claudio Larena con Spinte, Elisabetta Lauro e Gennaro Andrea Lauro con Zugzwang. In collaborazione con La MaMa il Festival propone la rassegna Crescere è uno spettacolo pensata per i più piccoli (Cantiere Oberdan): con I Promessi Sposi.Quel guazzabuglio del cuore umano Valentina Gristina porta il celebre romanzo di Alessandro Manzoni in un dibattito sui temi di responsabilità e storia collettiva; Ritorno ad Oz, per la regia di Gigi Palla, esplora conflitti e riconciliazione con un linguaggio semplice e accessibile; A Song in the Pot, di Natalia Cavalleri, unisce musica e fiaba bilingue per promuovere l’integrazione.
La mattina dei giorni di spettacolo, ogni weekend, il Festival offre al suo pubblico l’occasione di incontrare gli artisti di Spoleto68: in dialogo con Andrea Penna musicisti, attori, danzatori, coreografi e registi si raccontano, approfondendo gli spettacoli e concerti di cui sono protagonisti. Torna anche l’appuntamento con la X Giornata Nazionale del Mondo che non c’è, seminario organizzato da CESP – Rete delle Scuole Ristrette dedicato all’istituzione di biblioteche all’interno degli istituti penitenziari e al diritto di accesso alla cultura per la popolazione detenuta.

Giunto alla decima edizione, il FuoriFestival si propone come luogo di incontro tra artisti e pubblico, come spazio di sperimentazione al servizio di tutte le forme artistiche, che guarda ai giovani e alle nuove realtà. Il tema di quest’anno, “Armonia”, richiama un principio universale che attraversa la storia dell’umanità. Torna per il terzo anno consecutivo Il laboratorio del sogno, il progetto circolare di creazione di piccoli accessori e capi ispirati agli spettacoli, che permette al pubblico di partecipare a laboratori di sartoria teatrale su prenotazione.
Giunge alla nona edizione il Premio Carispo, con il quale la Fondazione Carispo conferma anche quest’anno la volontà di sostenere gli eventi festivalieri, assegnando uno speciale riconoscimento a protagonisti del Festival che si sono distinti nella propria attività professionale per espressività artistica e valori umani.
BIGLIETTERIA E PROMOZIONI
È possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli in programma a Spoleto68 su www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 776444 e presso:
- Festival Box Office & Merchandising, via Saffi, 12 | Spoleto – aperto dal 27 marzo tutti i giorni con orario 10-13 e 15-18
- Box Office Vivaticket, viale Trento e Trieste 78 | Spoleto
- Punti vendita nazionali Vivaticket, elencati sul sito www.festivaldispoleto.com

Redazione

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