Sospesi tra le nuvole: il Monte Acuto

Lunghezza: 9,3 km
Durata: 4,30 ore circa
Dislivello +652 m / – 655 m
Difficoltà: E

Il percorso prende avvio dalla strada bianca che si apre sulla strada provinciale 142/1 di Castel Rigone. Lasciate le macchine, si sale lungo una carrareccia nel bosco che, in breve, ci condurrà al castelliere o cerchiaia del Monte Acuto. I castellieri – molto diffusi in Umbria, il più famoso è senza dubbio quello del Monte Orve, a Colfiorito, tutelato dal FAI – erano strutture protostoriche che servivano a tenere sotto controllo il territorio circostante: non sorprende che si ritrovino in luoghi sopraelevati e con visuali che spaziano quasi a 360°. Questo del Monte Acuto non è diverso: sebbene la giornata presenti un fitto mare di nebbia, lo sperone sul quale si è sviluppato dà l’idea di un punto estremamente panoramico e strategico per il controllo della valle. Peccato che i pannelli con le indicazioni storiche siano ormai molto rovinati e quindi illeggibili.

Proseguiamo l’ascesa verso la cima del Monte Acuto e, ben presto, la foresta lascia spazio a un sentiero costellato di rocce biancastre che si inerpica lungo il versante del monte. Di fronte a noi si intravede il cono del Monte Tezio, l’altro massiccio mesozoico di questa parte di Umbria, il cui profilo sembra una proiezione del monte che stiamo ascendendo.

Il mare di nebbia sembra separarci dalle cose degli uomini, per avvicinarci a quelle celesti. Devono averlo pensato anche i nostri avi che, sulla cima del monte ora dominata da una croce, avevano fondato santuario. Sembra i bronzetti votivi dalle sembianze ora umane ora di animali ritrovati durante le operazioni di scavo fossero destinate a una divinità protettrice delle divinità agricole e pastorali.  

Scendiamo dal versante sud attraverso una mulattiera e chiudiamo l’anello rientrando dal versante ovest, facendo una piccola deviazione verso la Cascatella di Calamanna.  

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ASD Trekkify

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